Esprimo la mia preoccupazione e il mio disagio per lo stato del dibattito in corso in materia di prima applicazione della riforma Pac e per le gravi conseguenze che potrebbero gravare sul settore dell'olio di oliva italiano, alle prese da anni con una dura lotta di sopravvivenza” afferma il presidente di Cno Gennaro Sicolo in una lettera al ministro Martina, al capodipartimento Blasi e al direttore generale Assenza. “C'era la possibilità di rimediare con una mirata gestione dell'articolo 52 (sostegno accoppiato), ma purtroppo ciò non si sta concretizzando. La dotazione per l'olivicoltura è troppo bassa e stanno emergendo problemi sul funzionamento della misura destinata alle superfici olivicole di particolare rilevanza economica, sociale, territoriale ed ambientale”.

In queste condizioni si profila un grave pericolo per gli olivicoltori e per questo il Cno ha inteso sensibilizzare il ministero per cercare soluzioni adeguate alla gravità della situazione. “La prima soluzione che proponiamo – continua Sicolo - è di calcolare il valore iniziale dei nuovi titoli per gli olivicoltori, tenendo conto anche degli aiuti accoppiati ex articolo 68 incassati nel 2014. Una seconda possibilità è da ricercarsi nel secondo pilastro della Pac. Il Cno propone un sottoprogramma specifico per il settore dell'olio di oliva, da predisporsi a livello nazionale o, in alternativa, nelle regioni dove il settore riveste una importanza economica, territoriale e sociale maggiore”. Sicolo concludendo afferma “Confido nella possibilità che, durante la fase decisiva per la definizione delle scelte nazionali, si assumano decisioni che vadano nella direzione qui auspicata”.