La viticoltura italiana e quindi anche quella emiliano-romagnola, hanno in questi ultimi anni raggiunto risultati notevoli e fatto passi da gigante sul versante della qualità, impiantistica, trasformazione e commercializzazione dei vini prodotti. E’ pur vero che siamo vicini di “casa” con la Francia, Spagna, Portogallo e Grecia e insieme a loro produciamo oltre il 50% del vino nel mondo.
Quindi, nei prossimi anni, la competizione sarà sempre più agguerrita e si giocherà certamente sulla qualità, che dovrà essere un elemento sempre presente, ma soprattutto sui prezzi spuntati e sui costi colturali che si dovranno comunque comprimere, per essere più competitivi e in linea con le mutabili esigenze del mercato.
Si ribadisce ancora che la superficie a vigneto in Emilia Romagna è nel 2013 di circa 50 mila ettari e all’interno della Regione, la Provincia di Ravenna rappresenta quasi il 30% con 16.500 ettari, di cui 14.917 in piena produzione.

Ho ritenuto di riportare qui alcuni numeri aggiornati, perché in genere questi “parlano”, e commentiamo sinteticamente i dati qui di seguito presentati. Si potrà visionare l’analisi dei costi colturali 2013 in modo unitario relativamente all’imprenditore puro (astratto) e all’imprenditore concreto, sia per il Trebbiano che per il Sangiovese.
Abbiamo sviluppato quindi l’analisi dei costi 2013 sia per l’ipotesi di vigneti con uve raccolte a mano, sia in vigneti che risultano completamente meccanizzati nelle varie tecniche colturali ed in specie per quanto attiene la raccolta, mediante l’impiego della Braude VX e/o della Pellenc/con Sistema Smart.
Pur rimandando alla visione dettagliata dei vari centri di costo, occorre ribadire che è apparso molto palese sia per il Trebbiano che nel Sangiovese un consistente contenimento del costo dell’uva raccolta a macchina (€/q.le) in particolare per l’azienda in economia pari a – 32,7% per il Trebbiano e del -12,4% per il Sangiovese.
E’ opportuno rilevare inoltre che oggi pochi sono i coltivatori diretti che svolgono tutti i lavori aziendali con la propria famiglia e quindi anche loro devono necessariamente acquisire fuori azienda la manodopera occorrente, in specie per le raccolte.
La prospettiva conduce sulla strada quasi obbligata della meccanizzazione integrale, in specie delle raccolte uve e di altre operazioni colturali (potatura e eventuale diradamento).
A chiara e concreta dimostrazione che la direzione è quella della meccanizzazione di molti processi produttivi dell’uva (in specie raccolta), si riporta qui di seguito un recente (Settembre-2014) monitoraggio (dalla Banca dati Uma) sul numero e tipologie delle vendemmiatrici iscritte nella provincia di Ravenna.

Vendemmiatrici semoventi (tipo: Braude e Pellenc) n. 30
Vendemmiatrici trainate n. 29
Totale vendemmiatrici (Semoventi+Trainate) n. 59

I costi di produzione "standard" di vigneti e di macchine per la raccolta di uve 2013
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Costi 2013 - SINTESI CONCLUSIVA
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Costi di produzione delle colture arboree ed erbacee
A cura del Professor Francesco Rinaldi Ceroni, consulente agricolo e imprenditore in Economia, realizzato in collaborazione con Fedagri-Confcooperative, con la Provincia di Ravenna e con il contributo dell'IPSAA "Persolino" Faenza.
Contatti: rinaldiceroni.f@evomail.it


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