In attesa dell'Expo si riapre il dibattito sulle biotecnologie nella produzione degli alimenti, argomento che porta, dritti dritti, alla contrapposizione fra oppositori e fautori degli Ogm. Un dibattito che si apre il 12 settembre sulle pagine de “Il Foglio” con l'intervento del ministro Maurizio Martina, che auspica un confronto serio e non polemico, pur mantenendo ferma la sua posizione, nettamente contraria alle coltivazioni Ogm. Con replica (e critica) al ministro sullo stesso “Il Foglio” del 18 settembre. Nella contesa viene coinvolta Vandana Shiva, consulente di Expo e convinta oppositrice delle coltivazioni Ogm, i cui benefici andrebbero solo alle multinazionali che le producono. Posizione che partirebbe da falsi presupposti, secondo un articolo pubblicato dal New Yorker e ricordato il 16 settembre da “Italia Oggi” e il giorno seguente dal “Corriere della Sera”. Si torna a parlare di biotecnologie, e non solo di Ogm, il 17 settembre su “Il Foglio”, per ricordare come l'aumento delle produzioni agricole e il miglioramento della efficienza delle colture abbia consentito di restituire grandi superfici a boschi e foreste. Esempi di questo progresso vengono da molte regioni del mondo, come ad esempio il Vietnam. Ne parla “La Stampa” del 17 settembre anticipando i temi che saranno affrontati alla prossima conferenza mondiale sul futuro della scienza, in programma a Venezia dal 18 al 20 settembre. Il tema centrale è ambizioso: l'eliminazione della fame nel mondo

Ricerca e innovazione
Motore di questa crescita continua della produzione agricola è la ricerca e l'innovazione, che ora si spinge verso nuovi traguardi. E' il caso dei risultati ottenuti dall'Istituto agronomico mediterraneo nel campo della conservazione delle ciliegie dopo la raccolta, risultati che saranno presentati in occasione del prossimo Macfrut a Cesena e anticipati sulle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” il 17 settembre. Forse è merito di questa costante innovazione se i giovani prestano sempre maggiore attenzione all'agricoltura, come testimonia l'aumento delle iscrizioni alle scuole di agricoltura, argomento affrontato il 14 settembre dal quotidiano piacentino “Libertà”. Molti sono tuttavia i campi sui quali la ricerca deve ancora impegnarsi. Uno di questi è la lotta alla Xylella fastidiosa che continua a minacciare gli uliveti pugliesi. C'è chi sostiene che sarebbe sufficiente una potatura “terapeutica”, come si legge su “La Stampa”, una soluzione forse inefficace visto che le ruspe si stanno avvicinando agli uliveti per abbattere le piante colpite, un intervento “radicale” del quale si discute sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 17 settembre.

La crisi della frutta
Le ruspe potrebbero avvicinarsi anche alle coltivazioni di mele del Veneto. In questo caso i problemi non sono di carattere sanitario, ma di mercato. Lo denuncia il “Gazzettino” del 12 settembre riportando lo “sfogo” di un frutticoltore che si dice disposto a distruggere il raccolto visto che il prezzo non ripaga nemmeno le spese di raccolta. In difficoltà, scrive “Nuova Ferrara” del 17 settembre, non ci sono solo le mele, ma tutto il comparto frutticolo. Situazione negativa anche per il pomodoro da industria, con rese di trasformazione inferiori alle attese secondo la “Gazzetta del Mezzogiorno”. E non si potrà nemmeno contare sugli aiuti comunitari destinati ai frutticoltori. A quanto pare alcuni Stati, fra questi la Polonia, avrebbero infatti lamentato perdite inverosimili. Così Bruxelles ha bloccato gli aiuti. Se ne parla il 12 settembre su molti quotidiani e fra questi “Il Sole 24 Ore” e il “Giornale”. Una schiarita arriva da “Avvenire” del 18 settembre dove si riporta l'annuncio della prossima emanazione di nuove regole che legheranno gli aiuti alle esportazioni. Problemi in vista, avverte “Italia Oggi” del 17 settembre, anche per i sostegni previsti dai Psr, che potrebbero giungere in ritardo. Anche in questo caso colpa dell'embargo della Russia e delle complicazioni che ha portato con sé.

L'embargo
La vicenda delle sanzioni comunitarie per la crisi del'Ucraina e il conseguente embargo deciso come contromisura dalla Russia, è al centro dei commenti pubblicati il 12 settembre da “Libero”, che non risparmia critiche alla politica adottata da Bruxelles e da Roma. Delle conseguenze negative sulle nostre produzioni agricole si parla poi su “La Stampa” del 13 settembre. Arance e funghi, denuncia “Libero” del 18 settembre, sono le prossime vittime dell'embargo, mentre Spagna e Polonia si preparano ad invadere i mercati comunitari abbassando i prezzi delle loro produzioni. Fra i danni “collaterali”, segnala “Repubblica” del 17 settembre, vanno annoverate le perdite per le spese in promozione dei nostri prodotti. Unici soddisfatti, è ancora “Repubblica” a dirlo, pare siano gli agricoltori russi. I loro prodotti troveranno ora immediata accoglienza, a prezzi più sostenuti, sul mercato interno.

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