Oltre 470 mila euro dalla Regione per sostenere l’apicoltura. Si tratta della seconda annualità del Programma triennale 2014-2016, cofinanziato dall'Ue e dallo Stato italiano nell’ambito dell’Organizzazione comune di mercato, e che stanzia  complessivamente circa 1 milione 500 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell’apicoltura.

Le cattive condizioni meteo di questa estate hanno influenzato la produzione di miele che registra perdite significative anche intorno al 50% - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – per questo le risorse in arrivo sono oltremodo importanti. Purtroppo però non c'è solo il clima impazzito a danneggiare la vita dell'ape, insetto fondamentale per l'impollinazione e la riproduzione dei principali vegetali. Gli apicoltori italiani hanno denunciato nuovi fenomeni di spopolamento e di moria in conseguenza di un uso non corretto degli agrofarmaci. In Emilia-Romagna il fenomeno è molto contenuto. Tuttavia attiveremo in chiave preventiva un programma di controlli mirati e, come già deciso, aumenteremo le risorse del nuovo Psr destinate agli agricoltori che riducono i trattamenti chimici. A breve, inoltre, pubblicheremo le linee guida per l'eliminazione o la forte riduzione degli agrofarmaci nelle aree verdi urbane e nei parchi pubblici".

Il bando scade il 14 novembre e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea
Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l’Osservatorio nazionale miele e il Cra-Api-Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura. I contributi saranno variabili nella misura dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento.

Verranno finanziati l'acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie e attrezzature per la transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture). Risorse anche per l’assistenza tecnica e l’aggiornamento, l’acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi chimico-fisiche del miele, la ricerca.