Sono state approvate nel decreto Sblocca Italia le norme di “Promozione straordinaria made in Italy e misure per l’attrazione degli investimenti”, messe a punto dal ministero dello Sviluppo economico con il Mipaaf per la parte riguardante l’agroalimentare.
Nel provvedimento, si legge in una nota del Mipaaf, sono quattro le direttrici di intervento previste specificamente per il sostegno del food&wine italiano nel mondo:
valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti;

sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione;

• realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all’estero e durante l’Esposizione universale 2015;

• realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.

Voglio ringraziare il ministro Guidi e il sottosegretario Calenda – ha dichiarato il ministro Maurizio Martina – per l’attenzione che hanno riservato al mondo agroalimentare italiano, che esprime una parte significativa dell’export e dell’immagine del nostro Paese nel mondo. Con le azioni inserite nello Sblocca Italia parte l’operazione che abbiamo ribattezzato “Quota 50”, perché vogliamo aiutare le aziende a fare un salto di qualità e aumentare il fatturato delle esportazioni dai 33 miliardi del 2013 ai 50 che si possono realizzare nel 2020”.

È un obiettivo ambizioso – ha proseguito Martina – sul quale vogliamo lavorare concretamente. Vogliamo valorizzare le produzioni italiane rendendo più facilmente riconoscibile l’origine. Da qui l’esigenza di creare un segno distintivo unico per le nostre produzioni agroalimentari e combattere il falso made in Italy ancora più intensamente. Per migliorare la competitività interveniamo favorendo la creazione di piattaforme logistico-distributive e accordi con le reti di distribuzione all’estero. Dobbiamo puntare decisamente sull’aggregazione, per avere i numeri per giocare una partita fondamentale sui mercati”.