Bombe d’acqua, piogge intense e grandinate che, in questi mesi estivi si stanno abbattendo sull'Italia, provocano danni enormi alla coltivazione del pomodoro da industria, con rilevanti perdite di prodotto per la concomitanza dell’anomalo andamento climatico con il periodo della raccolta. A causa del maltempo si evidenziano pure diverse fitopatie come peronospora, batteriosi, alternaria”.

La situazione di estrema difficoltà dei produttori è messa in evidenza da Marco Nicastro, presidente della Federazione nazionale ‘Pomodoro da industria’ di Confagricoltura

Confagricoltura sta monitorando con attenzione la situazione territoriale. Dal report si evince, tra l’altro, che in Puglia si stima il 30% di produzione in meno rispetto allo scorso anno; in Emilia Romagna stanno comparendo fenomeni di marcescenza sul prodotto in campo. In Campania le consegne, iniziate a metà luglio, mostrano basse rese per ettaro.

In più – osserva Nicastro – c’è l’aggravante dell’assenza di contratti con le industrie al Centro-Sud ed i produttori sono ancor meno tutelati sul prezzo all’origine. Ed il nostro lavoro annega così tra maltempo e anarchia di mercato”.

Mentre nello scorso gennaio nel Nord Italia è stato sottoscritto l'accordo interprofessionale, che fissa per ogni chilo di pomodoro un prezzo di 9,2 centesimi, nel Centro-Sud si è costretti a lavorare alla cieca senza un prezzo di riferimento – spiega il rappresentante di Confagricoltura -. Dove c’è l’accordo di filiera i danni sono più contenuti”.