La piazza di Padova ha ospitato mezzi agricoli tecnologici sotto gli occhi di duemila imprenditori del territorio, Prato della Valle si è trasformata in una grande vetrina all’aperto dell’agricoltura che sfida la crisi e vince sul fronte dell’innovazione e della competitività. E’ “L’agricoltura che sorprende”, evento organizzato dal Consorzio agrario del Nordest per portare nel cuore della città la vitalità del settore primario locale, con i risultati che ne fanno il comparto più dinamico e vitale dell’economia nazionale. La conferma arriva dall’Istat che nell’ultimo trimestre registra un valore aggiunto congiunturale del Prodotto Interno Lordo del 2,2%. E’ l’agricoltura che sconfigge la crisi, che fa bene all’economia e all’occupazione e che affronta ogni giorno la sfida dell’innovazione.

A Prato della Valle sono state esposte macchine agricole firmate New Holland, Case Ih e Faresin. Soluzioni hi-tech, in grado di affrontare ogni genere di lavorazione e con una dotazione tecnologica di alta gamma. Tra questi Case Ih Magnum Quadtrac 500, la mietitrebbia Case Ih AF 6130, l’innovativo New Holland T 8.420 Autocommand, il nuovo telescopico Faresin a variazione continua Vps e altri carri miscelatori Faresin, l'azienda produttrice di Breganze (Vi). Il Consorzio agrario del Nordest, ha ricordato dal palco il presidente Federico Dianin, è partner di decine di migliaia di imprenditori agricoli del territorio. “Da oltre cento anni – ha aggiunto il presidente - siamo in campo con loro per la valorizzazione dell’agricoltura dei nostri territori, per costruire filiere agroalimentari d’eccellenza e per sostenere il made in italy in tutto il mondo. Dalla consulenza per lo sviluppo del ciclo colturale ai contratti di coltivazione, dalla fornitura di mezzi tecnici e meccanici alla distribuzione di carbolubrificanti, dalla gestione del ciclo zootecnico alla mangimistica fino alla trasformazione alimentare di qualità certificata, il Consorzio Agrario promuove e accresce il valore del territorio attraverso la qualificazione delle attività agricole, all’insegna della competenza, della serietà e della qualità, senza compromessi”.

Il Consorzio agrario del Nordest, società cooperativa attiva nella fornitura di servizi e consulenza all’imprenditoria agricola, opera dal Lago di Iseo al mare Adriatico, dalle basse mantovane fino all’Altopiano di Asiago: un territorio di valore composto da sette province (Venezia, Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Brescia e Mantova), che raccoglie 110.000 aziende agricole e numerose produzioni d’eccellenza e ha un fatturato di 523 milioni di euro. I Consorzi agrari provinciali delle sette province, nascono sotto forma di cooperative agricole tra la fine del 1800 e i primi decenni del 1900, per sostenere le attività degli agricoltori del territorio. Accompagnando la storia del Paese i Consorzi hanno contribuito alla modernizzazione dell’agricoltura italiana. Il processo di aggregazione delle varie realtà provinciali inizia negli anni 2000 fino ad arrivare al 2013 con le ultime fusioni che hanno portato alla nascita del Consorzio agrario del Nordest.

Una realtà che oggi conta 115 agenzie commerciali, più di 500 collaboratori, 2 mangimifici, 2 centri di selezione sementi, 33 centri di stoccaggio, una cantina vinicola, un pastificio. Tra le varie attività del Consorzio, le business unit focalizzate sulle tecnologie per l’agricoltura (46 milioni di fatturato) per la fornitura di trattori, macchine da raccolta, attrezzature agricole, strumentazioni per l’agricoltura di precisione, sistemi per l’irrigazione; le attività di distribuzione di carburante agricolo (oltre 124 milioni di euro di fatturato per un totale di 122 milioni di litri erogati); nell’ambito della consulenza agronomica, zootecnica e assicurativa il Consorzio è numero uno nella fornitura di servizi e mezzi tecnici con 145 milioni di euro di fatturato, ai quali si aggiungono 85 milioni derivati dalle attività nel settore della mangimistica. Nel 2013 il Consorzio ha ritirato più di 3,3 milioni di quintali di cereali. Significative inoltre le attività legate alla gestione delle filiere agricole e delle produzioni enogastronomiche, attraverso l’attività del Pastificio Cerere e della Cantina Caorsa. Notevoli anche gli investimenti nella ricerca, nello sviluppo e nell’innovazione, a favore della ricerca varietale, della selezione di nuove sementi e nella gestione e tracciabilità delle filiere.

Nello scenario di mercato, quattro sono gli imperativi per il prossimo futuro – ha aggiunto Dianin –. Più produttività, più qualità, più redditività e più sostenibilità. Nell’attuale contesto socio-economico, di fronte alle stime di crescita della popolazione, alla luce dei dati congiunturali e delle richieste di istituzioni sovra-nazionali come l’Unione europea e la Fao, questi imperativi indicano chiaramente la portata del cambiamento che verrà richiesto all’agricoltura italiana a sostegno della crescita e dello sviluppo del Paese. Questo nuovo scenario richiede un aggiornamento del modello organizzativo e agronomico per integrare l’obiettivo della produzione con altri punti fermi quali l’eccellenza, la qualità, la sicurezza, la difesa del territorio dall’inquinamento e dal consumo del suolo. È importante che questo modello sia in grado di adempiere ai nuovi impegni previsti dalle normative nazionali e internazionali e che sappia fare sistema per contrastare con efficacia le minacce al made in Italy, come le contraffazioni e le truffe alimentari. È proprio in questo senso che il Consorzio agrario del Nordest oggi, come cento anni fa, continua a ricoprire un ruolo strategico nello sviluppo del comparto, ponendosi a fianco degli agricoltori per creare valore e redditività, per continuare a garantire crescita e innovazione, per incrementare sicurezza e sostenibilità, all’interno di un mercato in rapido e continuo cambiamento”.