Copagri Puglia ha nuovamente incontrato i vertici dello Zuccherificio del Molise assieme all’assessore regionale Fracchiolla. Premesso che se lo Zuccherificio dovesse lavorare i 5.200 ha di barbabietole da zucchero oggi in coltivazione tra le Puglia, Molise, Marche ed Abruzzo, con l’attuale prezzo dello zucchero ad € 413,00 ton, dovrebbe far registrare una perdita di € 5.000.000,00, si è preso atto della mancata disponibilità ad avviare la trasformazione del prodotto in campo, con gravissimi danni economici per le aziende agricole interessate.

L'organizzazione si è attivata per presidiare lo stabilimento di Termoli nell'attesa di arrivare a una soluzione condivisibile con tutti gli attori del settore, sostenendo che l'intervento pubblico richiesto dallo Zuccherificio debba andare agli agricoltori e non all’industria, visto che considerate le precedenti annate la stessa è morosa verso gli agricoltori a causa di una sbagliata gestione dell'intera questione.
Occorre - precisa Copagri - trovare una forma di intervento diretto a favore delle aziende agricole, che potrebbe essere rappresentata dal “de minimis”  integrato a livello nazionale in modo da raggiungere la quota sufficiente per permettere all'industria di ritirare il prodotto.
Copagri Puglia resta fermamente convinta che il settore vada tutelato dagli interessi di parte delle multinazionali dello zucchero di canna e che una volta per tutte l'Unione europea debba comprendere che le aperture delle frontiere si possono applicare a parità di trattamenti socioeconomici e di salubrità dei prodotti.