La produzione mondiale di olio di oliva (3milioni di tonnellate circa), si concentra nell’Unione europea che registra un livello produttivo pari a circa 2,3 milioni di tonnellate e mostra una progressione del 58% rispetto alla campagna 2012/2013.
L’Italia detiene una quota pari al 20% della produzione comunitaria.
L’olivicoltura italiana si estende su una superficie di 1.123.330 ha, con un numero di aziende agricole che sfiora le 900.00 unità.

Nel Paese operano, secondo i dati  Agea riferiti a giugno 2013, circa 3760 frantoi attivi. La produzione nazionale della campagna 2013/2014, in base alle previsioni Ismea, dovrebbe attestarsi intorno alle 480 mila tonnellate (-8% rispetto alla precedente). Per gli scambi con l’estero alla fine del 2013 la bilancia risulta attiva con +151 milioni di euro. A giugno 2014, secondo i dati forniti dal Mipaaf, il settore presenta la seguente situazione:
  • produzione 465mila ton.;
  • import 593mila  ton.; 
  • export 354mila ton.;
  • consumi 699mila ton.
Il 76% delle vendite made in Italy all’estero appartiene alla categoria degli oli di pregio (vergini ed extravergini). I principali mercati di sbocco sono rappresentati da Usa e Germania; ottima anche la posizione del Giappone.

Per le denominazioni d'origine l’Italia, con 43 denominazioni (42 Dop e 1 Igp), detiene il 38% delle designazioni di origine dei marchi europei. Segue la Grecia con 29 e la Spagna con 27.
Per le produzioni bio, il 14% delle superifici bio, pari a 164.488 ha, sono appannaggio dell’olivicoltura e la produzione di olio biologico risulta maggiormente concentrata in Puglia (33%), Calabria (30%) e Sicilia (11%).

consumi a livello mondiale mostrano stabilità (circa 3 milioni di tonnellate). Le aree di consumo più importanti sono l’Europa con il 57% e gli Stati Uniti D’America con il 10% del totale.