"E’ una partita che vede in gioco interessi enormi e non solo dal punto di vista economico ma anche politico, culturale, storico e, non ultimo, quello essenziale della salvaguardia della salute dei consumatori di tutto il mondo".

Questa la posizione di Federdoc sulla questione dell’assegnazione dei domini web sul quale è in corso una vera e propria battaglia che dura ormai da mesi e che vede al centro del palcoscenico la Icann, l’ente statunitense che gestisce appunto l’assegnazione dei domini.

L’Unione europea, in prima linea nella lotta per la salvaguardia dei prodotti a indicazione geografica – sottolinea Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc ed Efow (la Federazione europea dei vini di origine) – da tempo pressa l’Icann affinché venga trovata una soluzione che impedisca un uso improprio di domini .wine.vin. Questo per salvaguardare non solo chi produce ma anche e soprattutto i consumatori. Ma certo il fatto che recentemente l’Icann abbia assegnato a un’azienda privata il dominio generico .pizza non è un segnale incoraggiante”.

Positivo invece l’atteggiamento delle massime cariche europee, unite in un blocco unico nel tentativo di garantire un’adeguata protezione alle indicazioni geografiche che rappresentano il livello più alto della piramide qualitativa agroalimentare.
Dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz al commissario per l’Agricoltura Dacian Ciolos, fino a tutti i rappresentanti dei diversi Paesi, non è mancato appoggio e sostegno a quella che a tutti gli effetti appare come "una guerra che, comunque vada a finire, determinerà per molti versi il destino dell’intero sistema wine e food per il prossimo futuro".

L’errore da non commettere – ha concluso Ricci Curbastro – è quello di considerare il tema della concessione dei suffissi .wine e .vin un argomento prettamente tecnico, legato a interessi di un singolo settore produttivo, quello vitivinicolo. In realtà si tratta di un problema che investe il nostro futuro, basti pensare che è già in discussione il fatto di poter lasciare a soggetti terzi l’utilizzo di domini come .roma o .venezia con la conseguente e dolorosissima perdita di fette di patrimonio culturale, storico, umano. Per questo ci auguriamo che tutti gli italiani vogliano far sentire il peso del loro dissenso su una questione, voglio ribadirlo, che tocca tutti”.