"Molti Paesi europei continuano ad usare saccarosio per innalzare il grado alcolico dei vini, spendendo meno di chi si è autoimposto, per questioni di qualità, di usare solo mosti d’uva concentrati. Tutto questo avviene con il tacito consenso della Commissione europea che ha forzatamente chiuso la trattativa sulla riforma dell’Ocm distruggendo gli equilibri di prezzo tra mosti d’uva e saccarosio, tacendo al consumatore l’uso di una sostanza esogena alla filiera dell’uva nei vini, privilegiando la lobby saccarifera e l’utilizzo di una sostanza chimica in un prodotto, il vino, che secondo i Regolamenti comunitari 'dev’essere prodotto esclusivamente con uva e suoi derivati'". E' quanto afferma una nota diffusa da Bertagni Consulting Srl che spiega così le ragioni per cui l'Associazione dei produttori di vino dei Pays d’Oc, la maggiore della Languedoc e Must, il network europeo dei produttori dei mosti d’uva concentrati e rettificati, hanno deciso di allearsi.

"Dal parere pro-veritate realizzato dallo Studio legale internazionale Tonon & Ferrari, sono emersi diversi elementi a sostegno della tesi che la situazione di concorrenza sleale innescata con la riforma dell’Ocm Vino del 2008 per quanto concerne gli arricchimenti può essere smantellata. Così come va posto rimedio alla questione della mancanza assoluta di trasparenza nei confronti del consumatore che continua a bere vino inconsapevole che – in contrasto con la definizione comunitaria e dell’Oiv di questa bevanda alcolica – esso contiene saccarosio derivante da barbabietole anzichè essere un derivato dell’uva".

Quest’anno la questione chaptalisation si sta già riproponendo, anche perché in Francia si è creata una spaccatura forte tra produttori autorizzati a usare saccarosio e quelli della Languedoc che devono utilizzare solo derivati dell’uva. La questione della distorsione di concorrenza si ripropone, in maniera amplificata, anche nei riguardi dei Paesi mediterranei che, per questioni di qualità, fanno divieto di aggiungere saccarosio.

E’ necessario ripristinare gli aiuti ai mosti concentrati aggiunge Marco Bertagni, Ceo di Bertagni Consulting srl, la società che gestisce in outsourcing Must e FederMosti – in modo da colmare il gap di prezzo che ora esiste tra questi derivati dell’uva e un prodotto totalmente estraneo alla filiera dell’uva quale il saccarosio. Tra l’altro, aspetto non secondario, nessun consumatore è consapevole della presenza del saccarosio nei vini tedeschi, francesi o inglesi. Dov’è la famosa trasparenza, vero e proprio mantra della Commissione europea e delle sue politiche agroalimentari?”.

Pays d’Oc e Must faranno valere nelle sedi competenti nazionali e internazionali quanto emerso dal parere pro-veritate dello Studio Tonon & Ferrari e il tema dello zuccheraggio sarà al centro di un dibattito tra operatori, amministratori pubblici e media nel corso del “Grape derivates day” organizzato da Bertagni Consulting srl a Roma il prossimo 27 giugno.