Il verdetto finale propone instabilità diffusa per le imminenti festività. La causa va individuata nel flusso ciclonico nord-atlantico che ritornerà in sede europea grazie alla nuova costituzione dell’alta pressione sulla Scandinavia. Tale assetto devierà il fronte polare verso sud-est, proprio in direzione dell'Europa centro-occidentale; anche l'Italia subirà gli effetti di questa azione ciclonica. 

Il punto della situazione
La rinfrescata artica quasi invernale è arrivata. L’incursione ha fatto sentire i suoi effetti in particolare sui rilievi appenninici, ove la flessione termica - in sole 24 ore - ha abbassato le temperature di oltre 10 gradi sulle aree più esposte.
I rovesci ed i temporali, a tratti intensi, hanno riportato la neve su altitudini relativamente basse, con imbiancate diffuse anche a quote inferiori ai 1000 metri soprattutto lungo i versanti adriatici, dalla Romagna alla Lucania.
L’aria fredda si è comunque fatta sentire un po’ su tutta la Penisola, sia in pianura che in montagna, con valori generalmente sotto le medie del periodo. Temperature al primo mattino comprese tra 1 e 9°C al Nord, con punte di 10-12°C lungo le coste, tra 2 e 10°C al Centro e tra 5 e 13°C al Sud. Freddo più accentuato sulle cime, con valori di -9°C alla Paganalla (Trento), -7°C al Cimone (Modena), -5°C sul Terminillo (Rieti) e -2°C a Monte Scuro (Cosenza). 

Analisi
Il motore barico del sistema è un nucleo d'aria fredda proveniente dall'Artico russo. Dopo il suo isolamento sull’Europa orientale è sceso verso le aree meridionali, investendo dapprima i Balcani e successivamente le aree ioniche tra la Grecia e l’Italia. Inevitabili le ripercussioni sulla Penisola, ove le correnti piuttosto fredde orientali hanno esaltato l'effetto stau (masse d'aria costrette a risalire per una particolare conformazione orografica del terreno) lungo la dorsale appenninica, con precipitazioni sottovento localmente intense, anche a carattere nevoso dai 1000 metri.
Il carattere propriamente dinamico della primavera verrà confermato anche in questa occasione, giacché - dopo il passaggio dell’attuale nucleo freddo - l'Atlantico si riprenderà repentinamente il comando sfruttando la mancanza della protezione anticiclonica nell’areale del Mediterraneo. Tale manovra permetterà difatti l’estensione della depressione approdata in queste ore a ridosso della Gran Bretagna verso l'Italia. 

Evoluzione
Il cambio della circolazione atmosferica risulterà netto. Si passerà da una prevalente ventilazione di Grecale ad una più mite, ma anche umida e carica di maltempo, di Libeccio. La rotazione dei venti precederà infatti l'ingresso di una nuova perturbazione atlantica foriera di forti piogge e temporali in estensione dal nord Italia. Una componente oceanica porterà come di consueto un rialzo delle temperature, che si porteranno ancora oltre le medie del periodo.
Le ultime emissioni modellistiche prevedono oltretutto, in particolare per le Regioni meridionali, un possibile richiamo pre-frontale, situazione che andrà ad esaltare ulteriormente il passaggio di testimone, fenomeno che precede di norma perturbazioni di questo genere. 

Tendenza
Una vivace instabilità atmosferica interesserà ancora per le prossime 24-36 ore le Regioni adriatiche e meridionali, ove saranno previsti ulteriori rovesci, temporali e nevicate sui rilievi. Aria più mite ed umida, in arrivo dai quadranti occidentali, introdurrà invece il già citato cambio di registro dalla giornata di sabato, quando il maltempo andrà a sostituire gli ampi spazi sereni a partire dal Nord, in successiva estensione alle Regioni tirreniche.
Il ponte pasquale vedrà perciò condizioni di tempo dal variabile all’instabile, causa ulteriori ingerenze di natura atlantica. Il flusso di correnti instabili approfitteranno della mancanza di una figura anticiclonica in grado di tappare la falla barica creatasi nel cuore del Mediterraneo, mantenendo in vita un quadro a tratti perturbato anche per il lungo termine.