Nessuna location può risultare più adatta della splendida cornice di Montepulciano (Siena) per ospitare il convegno internazionale intitolato “Il vino e la Cina: cultura, tendenze dei consumi e prospettive di mercato”, in programma oggi, martedì 15 aprile 2014,  organizzato, in particolare, dalla Scuola Superiore Sant'Anna, con la diretta partecipazione all'ideazione dell'evento di Pietro Tonutti, prorettore per l'Internazionalizzazione e docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree, e dal suo Istituto Confucio, promotore e main organizer. Sarà Tonutti a coordinare anche la sessione tecnico economica del convegno, dalle 9 alle 13, ospitata dal teatro “Poliziano” di Montepulciano.

La “bevanda alcolica” derivata dall’uva è conosciuta in Cina fin dal tempo della dinastia Han, ma soltanto da alcuni decenni il vino cerca di farsi strada sulla tavola cinese.
Oggi in Cina il vino è più di un prodotto dell’alimentazione globalizzata: costituisce uno strumento di identificazione e al tempo stesso un segno distintivo della nuova posizione della Cina ne lmondo. Il vino è diventato un esempio del cambiamento della tradizione alimentare, ma soprattutto un mezzo per esplorare i significati e le tendenze sociali della specifica modernità oggi emergente in Cina.
Una modernità che, se per un verso accoglie il nuovo e lo straniero, per altro verso supera il contrasto fra Cina e Occidente.
In effetti, l’aumento del 290% del consumo di vino nel decennio 2000-2010 e lo spettacolare aumento delle importazioni di vino  - che riguardano vino imbottigliato, vino sfuso e vino frizzante - confermano i forti cambiamenti e l’evoluzione di alcune abitudini che si stanno producendo tra la popolazione cinese.

Rispetto ad altri paesi, il consumo pro capite di vino in Cina è ancora basso (i cinesi adulti bevono in media 1,4 litri di vino all’anno), ma si prevede che registrerà il più rapido aumento mondiale, essendo la Cina già diventato il paese con il più alto consumo di vino rosso al mondo.
In particolare le nuove generazioni svilupperanno un nuovo atteggiamento nei confronti del vino, che comincerà ad essere considerato e valutato non soltanto per la sua qualità e le sue proprietà organolettiche, ma anche sotto altri aspetti legati al quadro sociale.

La Cina sta conoscendo anche un netto aumento della produzione di vino. Nel 2011, con 135 milioni di confezioni da 9 litri, è diventata il sesto maggior produttore mondiale, dietro Francia, Italia, Spagna, Usa e Argentina. Si può prevedere che nei prossimi anni la Cina rafforzerà ulteriormente la sua posizione. Attualmente il mercato cinese è monopolizzato dai vini fermi e leggeri, ma si prevede che il consumo di vino frizzante sia destinato ad aumentare rapidamente, analogamente a quanto accaduto in altri paesi non tradizionalmente produttori (a esempio negli Usa).
Il programma dettagliato del convegno  e le indicazioni logistiche sono disponibili su http://www.sssup.it/UploadDocs/19250_Workshop_Il_vino_e_la_Cina.pdf