Una vivace dinamicità primaverile è in atto sulla Penisola. Il peggioramento è stato innescato dalle infiltrazioni fresche che hanno scavalcato le Alpi, con prime precipitazioni tra Lombardia e Triveneto. La perturbazione coinvolgerà presto l’intero territorio, lasciando spazio ad un nuovo periodo sostanzialmente stabile e soleggiato. Non si tratterà di un assetto duraturo: i modelli vedono già possibili incursioni artiche nel lungo periodo. 

Il punto della situazione
In questa prima parte settimanale è stato possibile toccare con mano l'essenza della stagione primaverile: la dinamicità. Una dinamicità che spesso porta a veloci passaggi temporaleschi intervallati da ampi spazi sereni e clima sostanzialmente mite.
Grazie all'attuale perturbazione, che ha portato instabilità in particolare sulle regioni del Sud, ha preso forma una generale flessione delle temperature, scese su valori più consoni al periodo.
Il calo termico ha interessato l’intera Penisola, da Nord a Sud, con valori al primo mattino compresi tra 6 e 14°C sulle regioni settentrionali, tra 10 e 15°C sulle centrale e tra 10 e 16°C sulle meridionali. Da segnalare anche una ventilazione sostenuta, con Bora a Trieste sino a 65 km/h e Libeccio sulla dorsale appenninica sino a 55/60 km/h. 

Analisi
L’assetto barico attuale è essenzialmente composto da due strutture principali: un vasto campo anticiclonico, disteso sull'Europa occidentale, e un modesto ramo del vortice polare, quasi soppresso dall’avanzare della bella stagione. Quest’ultima figura, comunque in grado d’influenzare sensibilmente le sorti meteorologiche, riuscirà ancora a sfruttare la mancanza di una vera figura alto pressoria sull'Europa orientale, terreno fertile per sortite fresche in discesa dal settore scandinavo.
L’Italia, ritrovandosi sul confine, accuserà di tanto in tanto le intrusioni instabili e fresche in entrata dai Balcani. Per questo motivo – dopo le prossime 48 ore caratterizzate da un nuovo rinforzo barico che garantirà stabilità e temperature primaverili – dovrà subire gli effetti di un'altra perturbazione in discesa dai quadranti settentrionali.
Questa volta, data una traiettoria più occidentale, transiterà più ad ovest, implementando quindi condizioni di maggiore instabilità su una maggior area italiana. 

Evoluzione
Analizzando le ultime emissioni dei principali modelli vi sarà la possibilità – nel fine settimana – che vadano ad innescarsi forti celle temporalesche, con fenomeni quindi violenti. Gli ingredienti per grandinate e colpi di vento non mancheranno e la rotazione dei venti dai quadranti orientali determinerà un abbassamento termico più cospicuo del precedente: le temperature si riporteranno nuovamente in linea con il periodo o poco sotto.
Il nuovo vortice che andrà a generarsi nell’Europa centro-meridionale aprirà la strada, salvo particolari ritrattamenti dei modelli, ad una più tosta perturbazione artica. Il trasferimento dell’alta pressione più ad ovest, a ridosso delle coste atlantiche (occidentali) europee, innescherà una corposa discesa di aria più fredda ed instabile incentivata dal rinforzo del vortice polare in sede scandinava, pronto ad approfittare della mancanza di una protezione nel cuore del Mediterraneo. Questa evoluzione andrebbe a favorire una Pasqua instabile e relativamente fredda

Tendenza
Una breve parentesi di tempo stabile e soleggiato ci accompagnerà sino al weekend, quando la situazione vedrà un nuovo peggioramento. I contrasti termici, come già accennato, non escluderanno fenomeni localmente intensi in particolare sulle aree montuose, dapprima sull’arco alpino e successivamente anche lungo la dorsale appenninica. Nella settimana pasquale subentrerà un nuovo miglioramento portato da una generale ripresa dei valori barici in un contesto meteo primaverile e sostanzialmente mite.
Come anticipato, per Pasqua arriverà l'ennesimo peggioramento. L’intrusione più decisa nel Mediterraneo non escluderà, oltretutto, un periodo perturbato di più giorni, che condizionerà tutto il ponte festivo. L'origine della perturbazione potrebbe, tra l’altro, portare una sensibile diminuzione dei valori termici.