Alla fine del 2013 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato il 7° Programma di azione per l'ambiente che all'insegna dello slogan “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” detta le strategie della politica ambientale europea da qui al 2020, ampliandone la visione sino al 2050, anno in cui, secondo quanto riportato nel provvedimento “...vivremo bene nel rispetto dei limiti ecologici del nostro pianeta. Prosperità e ambiente sano saranno basati su un’economia circolare senza sprechi, in cui le risorse naturali sono gestite in modo sostenibile e la biodiversità è protetta, valorizzata e ripristinata in modo tale da rafforzare la resilienza della nostra società. La nostra crescita sarà caratterizzata da emissioni ridotte di carbonio e sarà da tempo sganciata dall’uso delle risorse, scandendo così il ritmo di una società globale sicura e sostenibile".

Il piano prevede che la filiera agrochimica contribuisca al raggiungimento dell'obiettivo complessivo risolvendo alcune problematiche rimaste tuttora insolute, tra le quali:
- Effetti combinati delle miscele di sostanze chimiche. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) è stata incaricata di mettere a punto una metodologia di valutazione del rischio in seguito all'esposizione simultanea a più sostanze chimiche: la sfida è in atto sin dal 2008, quando sono state valutate le metodologie disponibili, con particolare riferimento a quanto operato dall'Epa americana, seguita dalla prima applicazione pratica, condotta nel 2009 su di un gruppo selezionato di fungicidi triazolici. L'11 febbraio ci sarà un incontro con gli specialisti della filiera agrochimica per illustrare i progressi fatti e i necessari approfondimenti.

- Nanomateriali. Le mirabilie della nuova tecnologia che conferisce proprietà inaspettate a sostanze tradizionali ha come rovescio della medaglia l'alta probabilità che ai nuovi potenziali benefici si associno nuovi effetti collaterali che andranno investigati approfonditamente. Per il 2014 è attesa la pubblicazione ufficiale di una linea guida che li identificherà con precisione.

- Perturbatori endocrini. Dopo numerosi rinvii, le linee guida per l'identificazione delle sostanze con proprietà di “Endocrine disruptors” dovrebbero vedere la luce alla fine del 2014-inizio 2015 e consentiranno di finalizzare la valutazione del rischio di numerose sostanze attive approvate in Europa.

L'obiettivo temporale per affrontare e vincere queste sfide ambiziose è il 2020, anno entro cui questi interrogativi si dovranno trasformare in routine.

Per saperne di più
  1. Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013, su un programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020 Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta. Testo rilevante ai fini del SEE
  2. DECISIONE N. 1600/2002/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 22 luglio 2002 che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente
  3. EFSA Panel on Plant Protection Products and their Residues. “EFSA - Scientific Opinion of the PPR Panel: Risk Assessment for a Selected Group of Pesticides from the Triazole Group to Test Possible Methodologies to Assess Cumulative Effects from Exposure throughout Food from These Pesticides on Human Health.” EFSA Journal 7, no. 9:1167 (September 10, 2009): 187. doi:10.2903/j.efsa.2009.1167.
  4. EFSA Panel on Plant Protection Products and their Residues. “EFSA - Scientific Opinion of the PPR Panel: Relevance of Dissimilar Mode of Action.” EFSA Journal 11, no. 12:3472 (December 3, 2013): 40. doi:10.2903/j.efsa.2013.3472.
  5. EFSA Panel on Plant Protection Products and their Residues. “Scientific Opinion on the Identification of Pesticides to Be Included in Cumulative Assessment Groups on the Basis of Their Toxicological Profile.” EFSA Journal 11, no. 7:3293 (July 12, 2013): 131. doi:10.2903/j.efsa.2013.3293.