Prima è arrivata la protesta contro le importazioni fuori controllo, quella indetta da Coldiretti in frontiera, poi è arrivata quella dei Forconi, tutt'ora in corso. Hanno poco in comune, ma entrambe hanno conquistato le pagine dei giornali. La prima per lo sconcerto sul tanto made in Italy che tale non è, la seconda per i disordini che ne hanno fatto cornice piuttosto che per le motivazioni che hanno spinto i manifestanti nelle piazze. Così “Repubblica” del 6 dicembre già annunciava il caos nelle strade. Stesso approccio quello di “Avvenire” che il 9 dicembre paventa la paralisi di molte attività legate al movimento delle merci. E la protesta dei “forconi” si sposta dalla minacciata “invasione” di Roma (Corriere della Sera, 9 dicembre) all'invasione delle strade del Sud (Gazzetta del Mezzogiorno, 9 dicembre). Su Milano, scrive il “Giornale di Brescia” del 10 dicembre stanno per calare i trattori guidati da Copagri e a Torino dalle pagine della “Padania” giunge l'invito a non far degenerare la protesta nella violenza.
Non si arrestano intanto le polemiche seguite alle manifestazioni al Brennero, che hanno visto il ministro Nunzia De Girolamo schierata a fianco di Coldiretti. Critiche accese giungono il 7 dicembre dalle pagine del “Giornale” e da “Italia Oggi” dell'11 dicembre si apprende che le polemiche si sono spostate al “Palazzo” con una serie di interrogazioni parlamentari.

Etichette, Bruxelles dice sì
Le vicende sulle piazze italiane non hanno tuttavia oscurato quanto si va decidendo a Bruxelles in tema di etichette della carne, quasi fosse una risposta (ma si tratta solo di una coincidenza) alle proteste sull'import incontrollato. Una prima notizia la si legge il 6 dicembre su “Italia Oggi” che anticipa alcuni contenuti della decisione comunitaria di indicare la provenienza in etichetta anche per le carni suine, avicole e ovicaprine. Altri dettagli si possono leggere il 7 dicembre su “Il Sole 24 Ore” e il giorno seguente su “La Stampa”. Il tema delle etichette riapre poi la “ferita” dei tanti prodotti che si fregiano di essere italiani ma che tali sono solo in parte. Al centro delle polemiche questa volta finiscono gli spaghetti e più in generale la pasta, accusata di fregiarsi di una italianità che non le appartiene, visto che il grano per produrla è spesso di provenienza estera. Un'accusa che i pastai respingono, ovviamente, spiegandone i perché dalle pagine di “Repubblica” del 9 dicembre. Di etichette e di origine dei prodotti alimentari si parla anche sul settimanale “Oggi” in edicola l'11 dicembre con un articolo a firma del presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. Il settimanale “Panorama” in edicola il 12 dicembre mette a confronto due opposte posizioni, quella del ministro Nunzia De Griolamo e di Lisa Ferrarini, presidente di Assica

Tasse e caos
Sicuramente italiana è invece l'Imu e tutta italiana è anche la confusione e l'incertezza che ne accompagna l'applicazione. Stando a quanto scrive “Italia Oggi” del 6 dicembre, per i terreni agricoli si avrà una sorta di Imu selettiva che pagheranno solo i “non addetti ai lavori”. E saranno esenti anche i fabbricati strumentali. Ma come scrive il quotidiano piacentino “Libertà” dell'8 dicembre, è ancora caos per le aliquote da applicare. Qualche chiarimento in più arriva da “Il Sole 24 Ore” del 10 dicembre che spiega come l'Imu debba essere pagata per i terreni non coltivati direttamente. A quanto scrive il “Mattino” dell'11 dicembre, sull'Imu pende una pesante irregolarità in quanto per la seconda rata non sarebbe rispettato il limite dei 60 giorni di preavviso e dunque sarebbe violato lo statuto del contribuente. Ancora in sospeso è poi la legge di Stabilità nelle cui pieghe si celano aspetti di interesse per l'agricoltura. Salvo modifiche dell'ultima ora, dovrebbero essere confermate le agevolazioni per l'acquisto dei terreni, questo almeno è quanto si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 9 dicembre.

Export, che passione
Ancora il made in Italy è il protagonista della crescita del settore agroalimentare del quale si parla dalle pagine di “Avvenire” del 7 dicembre, notizia che fa seguito al commento pubblicato da “L'Unità” il giorno precedente a proposito del buon andamento dei prodotti che possono fregiarsi dei marchi Dop e Igp. Sulle opportunità offerte dal settore agroalimentare si sofferma il 10 dicembre il quotidiano economico-finanziario “MF” sostenendo che proprio da qui può partire uno stimolo alla ripresa economica mondiale. A parere de “Il Sole 24 Ore” del 12 dicembre negli Usa si stanno realizzando nuove possibilità per il nostro export di prodotti alimentari. Intanto i nuovi accordi in seno al Wto (l'organizzazione per il commercio internazionale) dei quali si parla su “Italia Oggi” del 10 dicembre ,aprono le porte ad un più agevole export agroalimentare. Ma restano le polemiche sui “semafori” inglesi con i quali si vorrebbero riconoscere alimenti buoni e cattivi e fra questi ultimi figurerebbero molti dei nostri migliori Dop. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” dell'11 dicembre.

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