GEA.vite® è il Protocollo di autovalutazione per la filiera vitivinicola italiana messo a punto da  Sata Studio Agronomico in collaborazione con il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università degli Studi di Milano..
Periodicamente, in questa sezione di AgroNotizie, pubblichiamo una sintetica spiegazione della struttura di GEA.Vite®, prendendo in considerazione i singoli capitoli che compongono il Questionario e il Protocollo.
Quest’ultimo, composto da circa 250 quesiti organizzati in 11 capitoli, propone buone pratiche di gestione lungo tutta la filiera, dall’impianto alla cantina, nonché fornisce utili informazioni riguardo ad aspetti legati alla sicurezza, alla sostenibilità ambientale, alla biodiversità e al rapporto con il personale.
Ampio spazio viene dedicato all’impianto del vigneto, fase ritenuta di estrema rilevanza in quanto livello operativo di filiera viticola durante il quale le scelte effettuate possono avere importanti ripercussioni sulla generale buona riuscita delle fasi successive.

Introduzione alle tematiche trattate
Il successo produttivo di un vigneto è il risultato di diverse azioni e scelte gestionali che, in sinergia tra loro, consentono di ottimizzare le performance della vite in un determinato sito. Di particolare rilievo risultano le considerazioni effettuate in fase di pianificazione dell’impianto. Molti sono gli aspetti che è necessario valutare preliminarmente e sulla base dei quali vanno effettuate le scelte; la buona conoscenza del sito e delle sue caratteristiche (condizioni morfologiche, pedologiche e climatiche), nonché degli obiettivi produttivi prefissati in funzione di un’attenta analisi previsionale di mercato, indirizzano il viticoltore/tecnico verso le scelte più idonee alla specifica situazione.

La pianificazione è quindi indispensabile e determina la buona riuscita dell’impianto sia in termini tecnici che economici; essa deve tuttavia essere affiancata dalla realizzazione di corrette pratiche per quanto riguarda la prevenzione verso i patogeni (virosi, fitoplasmosi e malattie fungine), la gestione del suolo in pre-impianto e l’eventuale previsione di particolari sistemazioni, drenaggi o livellamenti.
Un buon impianto deve possedere essere studiato per soddisfare requisiti tecnici essenziali, come la giusta scelta dei portinnesti, la scelta dei cloni in funzione dell’integrazione con quanto già esistente in Azienda e con gli sviluppi degli obbiettivi enologici.
Alla realizzazione dell’impianto si devono tuttavia anche prevedere gli impatti sociali ed ecologici a lungo termine delle nostre azioni, nonché eventuali soluzioni per migliorare l’integrazione del vigneto nell’ambiente e nel paesaggio, secondo un’ampia ottica di sostenibilità (ad esempio, attenzione agli aspetti della sicurezza e integrazione di strategie per la salvaguardia o l’incremento della biodiversità).
Ultimi ma sicuramente non di minor rilevanza, sono gli aspetti riguardanti la qualità, lo stato di conservazione, i controlli sugli attecchimenti del materiale vegetale utilizzato, in modo da tenere traccia scritta di quanto avvenuto all’impianto e poter meglio comprendere le risposte nel tempo del vigneto.

Modalità di approccio GEA.vite (www.geavite.it)
Ovviamente tutti i capitoli di GEA.vite® non solo possono essere sfruttati ex-post per comprendere meglio come l’Azienda sta lavorando o ha operato nel passato, ma, sfruttando il supporto descrittivo del Protocollo, l’Azienda può affrontare le varie fasi nel modo più efficace possibile, così da prevenire errori o trascuratezze, a cui talvolta si può andare incontro lavorando sulla base di consuetudini ed abitudini.

Il Capitolo 2 - “Nuovi impianti” del Protocollo GEA.vite propone diverse domande, relative all’impianto del vigneto, corredate, all’interno del Protocollo, da specifici approfondimenti e indicazioni, nonché da immagini esplicative e ampia bibliografia per ulteriori approfondimenti.

Nel Capitolo si propongono 27 quesiti, che consentono di avere un quadro completo e dettagliato dei singoli aspetti di interesse in questa fase operativa.
Essi sono così ripartiti:
  • 10 dedicati alle valutazioni e azioni da effettuare o effettuate in fase di pre-impianto, viene inoltre proposto un metodo di valutazione visiva della qualità del suolo (Visual Soil Assessment) proposto dalla FAO e che viene fornito in allegato al capitolo 6 (Gestione del suolo);
  • 9 dedicati a lavorazioni, sistemazioni, concimazioni di fondo e a come indirizzare al meglio le scelte operative in tali ambiti;
  • 3 relativi alle scelte del materiale per l’impianto (qualità delle barbatelle durante l’impianto, scelte dei portinnesti e scelte clonali);
  • 1 per la valutazione della gestione delle aree limitrofe al vigneto;
  • 4 inerenti le effettive scelte tecniche in termini di modalità di impianto ed eventuali valutazioni e azioni post-impianto.

All’interno del Questionario, al quale l’Azienda può accedere dopo aver ottenuto le credenziali necessarie all’accesso al sito www.geavite.it, ciascuna domanda prevede diverse possibilità di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e per ciascun punteggio vengono codificate le motivazioni di tale attribuzione. Quest’ultime necessitano tuttavia di integrazioni da parte dell’Azienda a seconda degli specifici casi; è previsto a tal fine uno spazio “Note” in cui possono essere registrati brevi commenti aggiuntivi da parte dell’utente.
Il Protocollo riporta per ciascuna domanda un testo integrativo di approfondimento e relativi riferimenti normativi e bibliografici.

A livello esemplificativo si riportano due esempi
 




 
E’ importante sottolineare che la valutazione per questo capitolo va riferita all’ultimo impianto effettuato che può tuttavia non coincidere con l’anno di valutazione dei restanti capitoli del Protocollo. In alternativa si può optare per effettuare la valutazione solo qualora sia stato effettuato recentemente un impianto e tralasciare la valutazione se invece l’impianto risale a diversi anni prima e sia già stato incluso nella compilazione del Questionario in annate precedenti.

Questo Capitolo rappresenta un’opportunità per il viticoltore/tecnico per ottenere un quadro obiettivo e dettagliato della sua qualità gestionale, nonché uno strumento di sensibilizzazione verso tematiche critiche o aspetti per i quali esiste un margine di miglioramento (talvolta tali aspetti sono rilevati ma non debitamente affrontati)
Al termine della compilazione del questionario on-line, all’Azienda viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.
Come descritto nella precedente uscita (GEA.Vite®, Capitolo 1 – Sicurezza ambientale e del lavoro), anche per questo capitolo i punteggi vengono riassunto in due indici: EQ (Efficienza e qualità) e BIOPASS (Biodiversità, Paesaggio, Ambiente, Sostenibilità sociale), espressi come percentuale del massimo potenzialmente conseguibile.
Tale modalità di valutazione risulta di estrema utilità alla comprensione dei punti “critici” o dei punti di forza nella gestione, nonché alla quantificazione del miglioramento nel  tempo e alla comunicazione di tale miglioramento.