Vigneti crollati sotto il peso della neve, serre distrutte dalla grandine, verdure e ortaggi danneggiati dal gelo e semine bloccate nei campi.
E’ quanto emerge dal primo bilancio dei danni provocati dall’improvvisa ondata di maltempo che ha indotto la Coldiretti a chiedere l’attivazione delle procedure previste per il riconoscimento dello stato di calamità nei territori più colpiti.

Il repentino passaggio da condizioni climatiche sopra la media a valori tipici del pieno inverno  sta provocando danni ingenti alle coltivazioni in campo, mentre la neve ha bloccato le tradizionali semine autunnali  e provocato danni strutturali alle piante.
"La vegetazione – riporta la Coldiretti - non era affatto preparata a un repentino calo della temperatura, con molte piante che hanno ancora le foglie sulle quali si è accumulata la neve sotto il cui peso ci sono stati i cedimenti".

Le forti nevicate che hanno investito l’Abruzzo hanno creato ingenti danni alle produzioni orticole ed in particolare alle piantagioni viticole. La neve ha abbattuto ettari di vigneto a tendone nel Pescarese e nel Teatino con danni incalcolabili. Danni anche nel basso Lazio a serre, campi e strutture agricole a causa dell’eccezionale grandinata che ha imbiancato la zona di Sabaudia sino a Priverno. Semine bloccate nelle Marche a causa della neve, caduta soprattutto nella provincia picena, con il rischio che il prolungarsi del maltempo possa impedire del tutto l’impianto di grano e orzo. In Veneto il repentino calo di circa 6 gradi delle temperature favorisce in particolar modo la produzione del radicchio rosso tardivo di Treviso; altre colture vogliono ancora il caldo, per cui si ricorre al riscaldamento prolungato nelle serre .
"A tale proposito – ricorda la Coldiretti - non è stato ancora emanato il decreto di attuazione della norma contenuta  nel “Decreto del Fare” che rende applicabile l’agevolazione sul gasolio con il taglio dell’accisa".