Dieci milioni di lavoratori agricoli nel 2012
Il rapporto indica in 10 milioni la stima degli impiegati in agricoltura nel 2012, mentre il censimento del 2011 ne rilevava 11 milioni e quello del 2010 12 milioni. In realtà, il numero degli addetti sale a 25 milioni secondo una statistica che include anche i familiari e i lavoratori a tempo parziale, ma si ritorna alle cifre menzionate prima se si usa come unità di misura il lavoro a tempo pieno.
Circa il 70% dell’occupazione agricola si concentra in sei Stati membri: Italia, Spagna, Francia, Germania, Polonia e Romania, e in questi ultimi due, da soli, rappresenta il 40% circa del totale.
In media, la forza lavoro agricola è circa il 5% di quella del complesso dell’economia. Ma nella maggior parte dei Paesi membri (18 su 28) rappresenta una percentuale inferiore a questa cifra, con i record più bassi che spettano a Belgio, Lussemburgo, Regno Unito, Svezia e Germania (meno del 2%). Solo in cinque Stati membri l’agricoltura contribuisce a oltre il 10% dell’occupazione totale: Romania (31,4%), Bulgaria (19,4%), Polonia, Grecia e Portogallo.
Lavoro in famiglia il profilo più diffuso
Lo zoccolo duro è rappresentato dal lavoro all’interno della famiglia, che rappresenta oltre il 90% del totale: solo il 7,8%, infatti, sono lavoratori dipendenti che non appartengono al nucleo familiare. Questo profilo d’impiegato è predominante solo in Repubblica ceca e Slovacchia, dove rappresenta più del 70% della forza lavoro nei campi.
In dodici anni persi quasi 5 milioni di posti di lavoro
Rispetto al 2000, c’è stato un significativo crollo dell’impiego nel settore: rispetto ai 14,9 milioni di impiegati agricoli nel 2000, sono 4,8 i milioni di posti di lavoro che sono andati persi, di cui il 70% nei nuovi Stati membri. La ristrutturazione del settore dovuta all’ingresso di questi Paesi nell’Unione europea tra il 2004 e il 2007, infatti, ha determinato perdite fino al 56% della forza lavoro (Romania) e di più del 45% in Paesi come Slovacchia, Estonia, Bulgaria e Lettonia.
Occupazione in agricoltura e occupazione nell’economia generale
Rispetto ai dati occupazionali generali, l’ambito agricolo evidenzia alcune caratteristiche specifiche: un tasso più basso di giovani lavoratori (il 33% contro il 44% nel resto dell’economia) e uno più alto di lavoratori oltre i 65 anni (10% contro il 2%).
Le tinte rosa sono evidentemente meno presenti in agricoltura che nel resto dell’economia: gli uomini rappresentano il 62% della forza lavoro agricola, contro un 54% nell’economia totale. I Paesi con la maggiore presenza femminile sui campi (più del 40%) sono Romania, Slovenia, Austria, Polonia, Grecia, Portogallo e Lituania.
Infine, la quota dei lavoratori indipendenti si aggira intorno al 75% contro il 16% appena delle altre attività lavorative.