Nel giorno dedicato alla Terra, un bel regalo sarebbe riappropriarsi di una cultura e di un linguaggio adeguati: la “frana killer” non esiste, ma è criminale non provvedere alla manutenzione del territorio; la natura non è “matrigna”, ma è superbia pensare di poterla imbrigliare; i fiumi non “inondano” il territorio, ma si riappropriano dell’alveo originale, che l’uomo vuole invece costringere entro barriere artificiali; le piogge non sempre sono “eccezionali”, ma se ci allaghiamo, abitare in via Bassa o in zona Stagni qualcosa deve pur significare…”.

A ricordarlo è Massimo Gargano, presidente dell’Anbi, l'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, in occasione dell’Earth Day, proclamato dall’Onu.
Attualmente – prosegue -  in Emilia-Romagna, è in atto un’enorme frana da 20 milioni di metri cubi nel comune di Tizzano Val di Parma, causata dalle copiose piogge e dal progressivo abbandono del territorio; si tratta di una delle 70.000 frane censite nella Regione. Nella proposta Anbi 2013 di Piano per la riduzione del rischio idrogeologico, i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli hanno indicato un fabbisogno di 836 milioni di euro, finanziabili con mutui quindicennali e destinati a realizzare 1051 interventi, tra cui anche il consolidamento frane ed il ripristino dissesti; una cifra importante, ma basti pensare che solo i più recenti episodi sull’Appennino hanno provocato circa 120 milioni di danni diretti senza considerare le conseguenze sulle attività produttive.” A livello nazionale, gli interventi indicati sono 3.342 per un importo complessivo pari a circa 7.409 milioni di euro, capaci di attivare oltre 50.000 posti di lavoro.

E’ questo –  sottolinea Gargano - il nostro, concreto contributo all’Earth Day in un Paese, come l’Italia, dove, ogni giorno, 288 ettari sono sottratti all’attività agricola ed alla correlata manutenzione con la conseguenza che l’82% dei comuni è interessato dal rischio idrogeologico e circa 6 milioni di persone vivono in zone ad alto pericolo.

Offrire soluzioni praticabili, accanto al quotidiano lavoro sul territorio, è caratteristica dei moderni Consorzi di bonifica: il “sistema esperto” Irriframe, voluto dall’Anbi per ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura, abbattendone il fabbisogno fino al 25%, ne è un esempio, che sta interessando il mondo.
Convinti che il futuro della Terra dipende dalle scelte di oggi – conclude il presidente Gargano - i Consorzi di bonifica propongono soluzioni attuabili, auspicando che il prossimo Governo faccia seguire scelte conseguenti ad affermazioni di principio che, come nella giornata odierna, non mancano mai”.