Il Consiglio dei ministri, riunitosi il 17 settembre scorso a Palazzo Chigi, ha approvato in esame preliminare il regolamento che disciplina l’Autorizzazione unica ambientale o Aua e la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale per le imprese e gli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata.
Sul regolamento saranno acquisiti i pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di stato e delle competenti Commissioni parlamentari.

Continuità legislativa
Ogni provvedimento si colloca in un tessuto d'insieme – ha affermato il capo del governo Mario Monti nella conferenza stampa in coda al consiglio. In questo periodo – ha proseguito -, si è discussa l'opportunità di attuare fino in fondo i provvedimenti di riforma che questo governo ha assunto, tra cui il così detto semplifica Italia” o legge 35 del 4 aprile 2012 di cui il regolamento presentato attua l'articolo 23.
Il provvedimento - ha quindi chiarito Monti – che costituisce un esempio di riforma a costo zero ma a beneficio rilevante, è rappresentativo dei tempi che viviamo in queste settimane e in questo secolo” perché risponde all'esigenza delle imprese di ridurre gli oneri da sopportare per rispettare i criteri di tutela ambientale, sempre più esigenti.
Pensato in particolare per le piccole e medie imprese, vi hanno contribuito il ministro Corrado Passera in cooperazione con il ministro della pubblica amministrazione e tutore della semplificazione Filippo Patroni Griffi, in accordo con il ministro dell'ambiente Corrado Clini, assente alla seduta del consiglio.

Verso la semplificazione
Le pmi oggi sono tenute a richiedere una serie di adempimenti di competenza di diverse amministrazioni che generano oneri e costi stimati nell'ordine di un miliardo e trecento milioni di euro annui.
L'Aua – ha chiarito Griffi in conferenza stampa -, completa il sistema costituito dall'Aia-autorizzazione integrata ambientale per le grandi imprese e, assorbendo in un'unica autorizzazione fino a sette procedimenti autorizzativi, chiude il cerchio anche per le piccole e medie imprese.
In essa sono ora raggruppate tutte le autorizzazioni necessarie in materia ambientale tra cui quella agli scarichi e alle emissioni in atmosfera, quella in materia di impianto acustico e di utilizzo dei fanghi derivanti dal processo di depurazione
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In sede di conferenza unificata – ha proseguito il ministro -, si sta lavorando alla definizione di un modello unico ambientale che non appena sarà approvato, rappresenterà uno strumento pratico di facilitazione dell'operatività del regolamento e della disciplina in esso contenuta”.
La volontà di ottenere strumenti pratici, concordati in sede di conferenza unificata, operanti nel rispetto delle competenze degli enti locali e in grado di uniformare sul territorio nazionale le autorizzazioni la cui incidenza sull'esercizio d'impresa è pesante, "rappresenta - ha concluso il ministro -, la linea di questo governo".

Rilascio, rinnovo e controllo
Il rilascio dell’Autorizzazione unica ambientale, da presentare per via telematica allo Sportello unico per le attività produttive-Suap, si basa sul principio di proporzionalità degli adempimenti amministrativi. Vengono cioè considerate la dimensione dell’impresa, il settore di attività, l’esigenza di tutela degli interessi pubblici e la necessità di sgravare di oneri le imprese.
Per il suo rinnovo, qualora le condizioni di esercizio siano rimaste immutate, basterà presentare una istanza con dichiarazione sostitutiva che permetterà durante il tempo necessario per le procedure, di proseguire l’esercizio dell’attività sulla base dell’autorizzazione precedente.
Altro vantaggio è la garanzia della tempistica; infatti, in caso di mancato rispetto dei tempi definiti è previsto il ricorso ai poteri sostitutivi.
Un ruolo di collaborazione nello svolgimento di un monitoraggio sull'attuazione dell'autorizzazione unica, sarà infine affidato alle associazioni imprenditoriali.